AICEC Agency for Cultural and Social interchange with Cuba

Una data storica per Argentina e Cuba

Una data storica per due Paesi dell’America Latina.

Il 26 di luglio del 1952, a soli 33 anni muore a Buenos Aires Maria Eva Duarte de Peròn.

Per il suo popolo entra nella storia solo come“Evita”; una first lady che ha avuto ben altri ruoli, politici e sociali, che hanno lasciato il segno non solo in Argentina bensì nel resto del mondo.  

Contestata e umiliata dalla grande borghesia, fu riscattata dall’amore del popolo, dimostrato nella giornata delle sue esequie funebri, dove milioni di argentini si riversarono nelle strade per renderle l’ultimo saluto.

Evita non fu solo quella bella e raffinata donna mostrata in migliaia di fotografie, ma un personaggio che si alzava all’alba per incontrare in prima persona i poveri, con i quali condivideva la giornata ascoltandone i problemi.

Sempre attenta alle difficoltà delle donne, fece pressione sul Parlamento per far emanare leggi in difesa della loro dignità.

Non è un caso che i due funerali più partecipati della storia siano stati quelli di Lenin e di Evita… Ma fa riflettere, meditare, e soprattutto dovrebbe far approfondire la storia, per eliminare le menzogne che ci raccontano alcuni che la scrivono.

Fidel Castro Ruiz scrive nel libro“Por todos los caminos de la Sierra. La Victoria Estrategica”:

“Sono nato il 13 di agosto del 1924, e l’assalto alla Caserma Moncada, a Santiago di Cuba, avviene il 26 luglio del 1953, 3 anni dopo la mia laurea in legge all’Università de L’Avana.”

“Fu il nostro primo scontro armato contro l’Esercito di Cuba, che era al servizio della dittatura di Fulgencio Batista”. Le Forze Armate a Cuba furono create dagli americani dopo il loro intervento durante la seconda guerra per la liberazione iniziata da José Marti nel 1895. Un esercito che era solo uno strumento nelle mani dei grandi impresari americani in accordo con la grande borghesia cubana”.

In questo libro Fidel Castro racconta e spiega tutti gli avvenimenti accaduti e relazionati con questa Rivoluzione unica, travagliata e punita ingiustamente da un blocco economico che non ha precedenti nella storia.

Sono passati 55 anni e Cuba lotta ancora contro gli stessi feticci che la vorrebbero sconfitta. Nonostante tutto, con difetti e virtù, questa Rivoluzione perdura in un momento in cui il mondo sta andando a pezzi.

Ho visto in prima persona i più poveri e degradati popoli di Latino America, con i bambini affamati e spesso morti per banali malattie guaribili. Davanti a queste tragedie, ho pronunciato sempre questa frase: “A Cuba questo, non accade”…

Il 26 di Luglio, una data da non dimenticare per argentini e cubani, ma soprattutto- come diceva il CHE- dai latinoamericani.

 

Autore: Inès kainer | informacion@granma.cu