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Entità bancarie di Cuba e degli USA hanno firmato un accordo commerciale

Il Banco Internazionale del Commercio di Cuba S.A (Bicsa) e lo statunitense Stonegate, con sede in Florida, hanno firmato alcuni giorni fa un accordo per un conto corrispondente, come hanno confermato le autorità dell’Isola.

Funzionari di banca cubani hanno confermato la notizia a Prensa Latina dopo la diffusione di un comunicato del presidente di Stonegate, Dave Seleski, che si è riferito all’evento come al primo accordo importante a partire dal ristabilimento delle relazioni diplomatiche tra Cuba e gli Stati Uniti.

Saleski ha detto che l’accordo facilita le transazioni delle imprese statunitensi che fanno affari con Cuba dato che i conti dei corrispondenti permettono di operare attraverso le frontiere internazionali e di muovere il denaro a nome dei loro clienti.

La possibilità di muovere facilmente denaro tra i due Paesi non farà altro che incrementare il commercio e porterà benefici alle compagnie degli USA che desiderano fare affari con Cuba.

“Ci riempie di orgoglio far parte di questo processo che porterà benefici ai due paesi in futuro”, ha assicurato ancora Saleski.

Questo è il primo accordo di questo genere pattuito tra entità bancarie delle due nazioni dopo l’annuncio dei presidenti Barack Obama e Raúl Castro, lo scorso 17 dicembre, sul ristabilimento dei vincoli diplomatici e dopo l’apertura delle rispettive ambasciate.

Stonegate ha 21 succursali nello stato della Florida, è stato fondato nel 2005 e – secondo i suoi rapporti – contava con 2270 milioni di dollari in attivi e 1930 milioni in depositi al 30 giugno del 2015.

Il Bicsa è stato creato nel 1993 per la gestione delle transazioni internazionali. Attualmente ha 600 agenzie corrispondenti nel mondo e viene seguito annualmente dalla firma Ernst & Young, con sede a Londra.

Diversi eonomisti degli USA sostengono però che ci sono molti ostacoli da superare comunque per fare affari con Cuba, anche se questo accordo apre una finestra per le imprese nordamericane che possono esportare verso l’Isola.

 

Autore: Prensa Latina | internet@granma.cu